Una passeggiata tra testi antichi, di Tiziana Crisafulli
16 Giugno 2025Se andate a Catania, non potete fare a meno di visitare la sede della Biblioteche Riunite “Civiche e Ursino Recupero”. Ubicate nell’ala nord del monumentale Monastero dei Padri benedettini di San Nicolò l’Arena, occupano gli originali locali della Libreria dei benedettini. Nel 1349 esisteva un primo nucleo librario del Monastero che alcuni monaci avevano costituito con dei manoscritti preparati su richiesta di qualche anno prima, dell’Arcivescovo di Monreale. Dopo due secoli l’abate Romano Giordano iniziò a occuparsi della costruzione di un locale dedicato esclusivamente a biblioteca. L’opera, completata nel 1629, superò ogni altra esistente a Catania e divenne un sicuro punto di riferimento per gli studiosi locali. La colata lavica del 1669 invase quasi interamente il monastero, e i monaci riuscirono a salvare quasi tutti i libri ma dopo, il terribile terremoto del 1693, uccise trentadue monaci e distrusse parte del patrimonio librario e documentario. Una nuova sala costruita nel 1773, conosciuta oggi come “Sala Vaccarini”, diventò il luogo dove fu riordinato il ricco patrimonio librario. Dopo varie vicissitudini legate alla storia dello Stato italiano, la biblioteca viene ceduta al Comune nel 1869 e nel 1885 lo scrittore Federico De Roberto viene nominato bibliotecario aggiunto alla biblioteca. Ancora oggi nella sala Guttadauro, si conserva il suo scrittoio.
Nel 1925 il barone catanese Antonio Ursino Recupero dona 41000 volumi alla biblioteca, che viene a lui intitolata nel 1931. Oggi le biblioteche hanno un patrimonio librario e documentario di oltre 290000 volumi e custodiscono, inoltre, codici miniati, manoscritti, pergamene, incunaboli, libri rari e di pregio visionabili durante la visita guidata.
La Direttrice Rita Angela Carbonaro racconta che “Dalla Sala Vaccarini parte quell’ideale “filo rosso” come luogo in cui si conserva e diffonde il sapere con un patrimonio eccezionale per qualità e varietà, ricco di suggestioni e vibrazioni scenografiche. L’esistenza fisica di un patrimonio librario variegato, suddiviso in corrispondenza di ogni penombra tra ogni singolo libro, è un insieme di linee immateriali, fatte di aria, che assumono valenza di disegno”.
Tra i tesori della biblioteca, una Bibbia miniata in oro di Pietro Cavallini, risalente al 1300, considerata una delle cinque più belle al mondo.
Il Monastero dei Benedettini, sede del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, è iscritto tra i monumenti Unesco.
Di Tiziana Crisafulli
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