Le Chiese di Agrigento, oggi parliamo della Chiesa di S. Alfonso De’ Liguori, di Maria Rita Savitteri

28 Novembre 2020


Le Chiese di Agrigento, oggi parliamo della Chiesa di S. Alfonso De’ Liguori di Maria Rita Savitteri
La chiesa di Agrigento è stata la prima al mondo ad essere dedicata a S. Alfonso De’ Liguori. Monsignor Andrea Lucchesi Palli chiamò un gruppo di Padri Redentoristi che giunsero in città il 16 settembre 1761, mentre Alfonso De’ Liguori era ancora vivo, affidandogli diversi compiti tra i quali la custodia della Biblioteca da lui fondata. Nel frattempo dona loro un terreno attiguo alla Biblioteca. Nel 1840 i Padri Liguorini avviano i lavori per la costruzione di una Chiesa dedicata a Sant’Alfonso erigendola accanto al Palazzo Vescovile. I lavori vennero conclusi nel 1855. Nel 1860, con l’avvento dell’unità d’Italia, i Padri furono cacciati ed espatriarono a Malta. Nel 1914 furono nuovamente richiamati ad Agrigento da Mons. Lagumina,. Nel 1954 S. Alfonso fu dichiarato Patrono principale della città e della diocesi assieme a S. Gerlardo. Nella seconda metà del ‘900 l’edificio fu decorato con stucchi di Vincenzo Signorello e con il ciclo pittorico dell’artista siciliano Giovanni Patricolo. All’inizio del ‘900 fu costruito il campanile. Nel luglio del 1966 la Chiesa di Sant’Alfonso, come molte altre chiese del centro storico, subì seri danni a causa di una frana. In particolare la volta fu la parte maggiormente danneggiata. Lunghi e costosi sono stati i lavori di restauro. Nell’altare maggiore è posta una statua di Sant’Alfonso. Ricordiamo che i Padri Redentoristi dovettero lasciare la città dopo l’arrivo dei garibaldini perché era stata decisa da parte del governo italiano la soppressione del loro ordine considerato troppo vicino al regime borbonico ed ostile al nuovo governo. I Redentoristi agrigentini dovettero lasciare non solo la casa di Agrigento, ma anche le altre in provincia e nell’Isola. Da Porto Empedocle i frati salparono alla volta di Malta. Con una lettera del maggio 2019 il Superiore Provinciale della Provincia Napoletana della Congregazione del SS. Redentore, il Molto Reverendo P. Serafino Fiore, comunicava all’Arcivescovo di Agrigento Card. Francesco Montenegro che a causa della penuria di vocazioni e considerando l’età avanzata dei Padri che operavano in città, il CAPITOLO Provinciale aveva preso la decisione di chiudere la Comunità. Così la sera del 1°Agosto 2019, solennità di S. Alfonso, l’Arcivescovo Card. Montenegro, dopo aver lodato e benedetto Dio e S. Alfonso per la preziosissima presenza dei Padri Redentoristi Filippo Indovino, Giuseppe Russo e Vincenzo Romito nella città di Agrigento, ha manifestato il personale ringraziamento per l’importante operato pastorale e culturale svolto dai suddetti Padri che con le loro predicazioni e le loro confessioni hanno accompagnato spiritualmente i moltissimi fedeli agrigentini. Il Card. Francesco Montenegro ha inoltre auspicato un rifiorire delle vocazioni per nuovamente consentire la presenza dei Redentoristi ad Agrigento.
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