Il dissalatore deve andare via dalla spiaggetta senza se e senza ma

28 Agosto 2025

Il Comitato Mare Nostrum non arretra e non fa sconti: “Il dissalatore deve andare via dalla spiaggetta, senza se e senza ma, con conseguente ripristino dei luoghi. Al tempo stesso, così come previsto dalla fase 2 di progetto, il dissalatore fisso deve essere istallato nella zona industriale ex Asi ad est del porto dove gran parte delle infrastrutture sono già esistenti e riutilizzabili”.

Questo, in sintesi, l’oggetto delle osservazioni avanzate dal Comitato Mare nostrum all’AdSP, in seguito alla richiesta presentata da Siciliacque S.p.A., di rilascio, ex art. 36 Cod. Nav., di una concessione demaniale marittima quadriennale per l’occupazione dell’area dove insiste il nuovo dissalatore di Porto Empedocle. Il documento sottoscritto anche da Legambiente Agrigento – Circolo Rabat e Mareamico Agrigento, si sviluppa in cinque punti molto articolati che evidenziano le criticità di una eventuale concessione anche per la vicinanza a uffici pubblici, scuole e abitazioni: Non conformità urbanistica e paesaggistica, Vicinanza al Sic Punta Grande, Impatto ambientale del prelievo e scarico delle acque, danni alla Posidonia oceanica, danni ai siti di ovodeposizione delle tartarughe marine, Mancanza di studi sulle correnti marine, Mancanza di trasparenza e parere del Comune di Porto Empedocle, Obbligo di valutazioni di alternative progettuali. Sulla base di questi punti espressi sinteticamente si richiede: “La valutazione giuridico amministrativa ed economica circa la conflittualità di questa installazione, a medio e lungo termine, con la programmazione urbanistica, non solo del comune di Porto Empedocle ma anche della stessa ADSP” e si raccomanda di richiedere “formalmente alla società Siciliaque, con l’urgenza che il caso richiede, il cronoprogramma dettagliato con i tempi certi circa la dismissione del dissalatore mobile, con l’impegno che esso venga completamente smontato entro e non oltre il mese di giugno 2026 e di richiedere che, con la dismissione del dissalatore mobile, si proceda al recupero ambientale delle aree interessate, con il pieno ripristino della spiaggia di Marinella e del tratto di demanio pubblico occupato, restituendoli all’uso originario e alla loro vocazione turistico-balneare, in linea con la destinazione urbanistica attuale e alla programmazione di codesta ADSP”.

Porto Empedocle, lì 28/08/2025

Comitato Mare Nostrum

P.S. Di seguito e in allegato il testo completo delle osservazioni:

Oggetto: Osservazioni al rilascio, ex art. 36 Cod. Nav, di una concessione demaniale marittima quadriennale per l’occupazione di un’area di complessivi 3.220 mq (suddivisa in 1.500 mq di area scoperta e 1.620 mq di specchio acqueo) e opposizione al progetto di dissalazione presentato da Siciliacque S.p.A. a Porto Empedocle.

Premesso che:

 Codesta ADSP, a mezzo pubblicazione sul sito istituzionale, ha reso noto che la società
Siciliacque s.p.a., con istanza prot. AdSP n.16784 del 13.05.2025, integrata e modificata con note prot. AdSP n.18803/25 e n.31781/25, ha richiesto il rilascio, ex art. 36 Cod. Nav, di una concessione demaniale marittima quadriennale per l’occupazione di un’area di complessivi 3.220 mq (suddivisa in 1.500 mq di area scoperta e 1.620 mq di specchio acqueo), sita tra le vie Gioeni/Empedocle e la località “La spiaggetta”, per la posa di condutture per il funzionamento di un impianto di dissalazione di acqua di mare, di cui ai Decreti del Commissario Straordinario Nazionale per l’adozione di interventi urgenti al fenomeno della scarsità idrica n°20 del 20.03.2025 e n°28 del 10.06.2025;
 Il progetto prevederebbe opere complementari alla realizzazione di un impianto di
dissalazione a osmosi inversa con capacità di 96 l/s, di tipo mobile, amovibile, temporaneo, già istallato e funzionate, come si è appreso da notizie giornalistiche, in uno spazio di 4500 mq messo a disposizione da Enel Green Power in adiacenza alla centrale elettrica nel Comune di Porto Empedocle; area anche questa demaniale per la quale sarebbe stata richiesta a codesta ADSP una improbabile autorizzazione alla variazione di destinazione d’uso attesa la non conformità urbanistica al PRG del comune di Porto Empedocle;
 L’impianto, come avanti accennato, è già stato di fatto realizzato e avviato prima
dell’avvenuta concessione demaniale, in particolare, delle opere complementari, sulla
scorta di motivazioni emergenziali non note allo scrivente comitato, che saranno oggetto di
successive valutazioni e considerazioni;
 In relazione alle pubbliche dichiarazioni rese dal rappresentante della Struttura di Missione alle associazioni e comitati presenti, durante il Consiglio comunale di Porto Empedocle in seduta pubblica e aperta del 10 luglio 2025, l’impianto realizzato, originariamente previsto come amovibile e per il quale era prevista una spesa di circa 4 milioni di euro successivamente divenuti 19 milioni e affidati con procedura d’urgenza, non sarà smontato a breve termine e per altre, evidenti, incongruenze di natura economica che qui si omette per brevità di sviscerare ma che, nella sostanza, sono probabilmente riconducibili al fatto di avere già consumato per questa installazione, che ad oggi riteniamo abusiva, perché in un sito improbabile, in quanto a confine con il centro storico e gli uffici ed alloggi della Capitaneria di Porto, oltre 19 dei 36 milioni di euro previsti per l’istallazione, sempre a Porto Empedocle, nella zona industriale ex ASI ad est del porto, dell’impianto fisso di dissalazione da 192 lt/s;
 Anche le opere civili accessorie, comprese tubazioni e movimento terra esteso sul territorio comunale e in parte ricadenti in area di competenza di codesta ADSP, indicano chiaramente che l’impianto è strutturale e non amovibile.

Osservazioni

Non conformità urbanistica e paesaggistica

 L’area individuata per l’installazione dell’impianto risulta difforme dal Piano Regolatore Generale e dal Piano del Porto, con possibili impatti sulla fruibilità pubblica dell’area portuale e sulla viabilità adiacente;
 La concessione attuale ad ENEL per la centrale elettrica è in scadenza, e la presenza dell’impianto di dissalazione complica la possibilità di dismissione o delocalizzazione della centrale, un’opportunità auspicabile considerando la vetustà della struttura, risalente agli anni ’50, e la rilevanza paesaggistica, ambientale e balneare della zona;
 La permanenza strutturale dell’impianto amplifica l’impatto urbanistico e compromette la possibilità di intervenire coerentemente con le esigenze di tutela ambientale paesaggistica, nonché di sviluppo turistico del territorio ove ricade l’opera già realizzata;
 Le aree già destinate a tali realizzazioni sono previste all’interno del territorio comunale di Porto Empedocle nella zona industriale ex ASI, dove già dal 1990 esistono due impianti di dissalazione dismessi dotati di tutte le infrastrutture idrauliche di presa, scarico e trasferimento dell’acqua dissalata alla rete di sovrambito oltre alle opere civili complementari al processo di dissalazione (vasche, basamenti, locali officina, sottostazione elettrica, etc.); opere civili per la maggior parte ancora utilizzabili e per le quali negli anni sono stati spesi oltre 20 milioni di euro che potrebbero essere messi a sistema nell’ottica dell’ottimizzazione della spesa pubblica, determinando pertanto non solo un risparmio della spesa pubblica ma anche della risorsa territorio;
 Gli impianti esistenti in zona ex ASI hanno funzionato fino al 2012, quello regionale è stato oggetto di revamping con trasformazione ad osmosi inversa per 25 Lt/s, collaudato e mai entrato in funzione.

Vicinanza al SIC Punta Grande

 Il progetto si trova in prossimità del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Punta Grande”, situato nel comune di Realmonte, a est di Porto Empedocle, noto per le spiagge di sabbia e le scogliere calcaree, e per la “Scala dei Turchi”, di particolare interesse paesaggistico e turistico.
 La vicinanza al SIC richiede una valutazione di incidenza ambientale (VIA) ai sensi dell’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dell’articolo 5 del D.P.R. n. 357/1997, per accertare eventuali effetti significativi sugli habitat e sulle specie protette.

Impatto ambientale del prelievo e scarico delle acque

 Il prelievo dell’acqua di mare in ambito portuale può compromettere la qualità dell’acqua
trattata per turbolenze e sedimenti contaminati;
 Lo scarico della salamoia ad alta salinità rappresenta un grave rischio ambientale, contenendo metalli pesanti, nutrienti in eccesso e sostanze chimiche residuali;
 Effetti prevedibili: alterazioni della biodiversità marina, compromissione della pesca locale, rischi per la balneazione e distruzione di siti di ovodeposizione delle tartarughe marine Caretta caretta.

Danni alla Posidonia oceanica

 La Posidonia oceanica, pianta marina endemica e habitat prioritario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE, è fondamentale per la biodiversità, la stabilità dei fondali e la produzione di ossigeno;
 I possibili impatti includono:

o Scarico di salamoia che altera la chimica dell’acqua;
o Prelievo di acqua in prossimità delle praterie;
o Inquinamento acustico e luminoso delle operazioni dell’impianto;

 Tali impatti devono essere valutati ai sensi del D.Lgs. 152/2006, in materia di tutela delle
acque e gestione delle risorse idriche.

Danni ai siti di ovodeposizione delle tartarughe marine

 Le tartarughe marine Caretta caretta nidificano sulle spiagge locali, compresa quella ove è stato realizzato l’impianto di dissalazione, come evidenziato di recente da fonti giornalistiche locali, su indicazione dei volontari delle associazioni ambientaliste che hanno individuato la schiusa delle uova e la perdita, inevitabile, di molte decine di tartarughe appena nate;
 L’impianto può interferire con la nidificazione tramite disturbi luminosi, inquinamento acustico e modifiche fisiche delle spiagge;
 La protezione è garantita da Convenzione di Berna e Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Mancanza di studi sulle correnti marine

 L’assenza di dati sulle correnti locali limita la comprensione della dispersione della salamoia e degli effetti sugli ecosistemi marini;
 Il D. Lgs. 152/2006 prevede che la VIA consideri anche effetti cumulativi e sinergici.

Mancanza di trasparenza e parere del Comune di Porto Empedocle

 Non risulta chiaro il parere del Comune, per diversi motivi:

1. L’ente aveva richiesto un prolungamento dello scarico delle salamoie di almeno 800 metri lineari, non realizzato prima dell’entrata in funzione.
2. L’avvenuta realizzazione dell’opera, prima della relativa istruttoria, di fatto impedisce al Consiglio Comunale di esprimere un parere, ai sensi della normativa regionale e nazionale, o comunque crea un grave e inaccettabile condizionamento dell’assemblea elettiva, che in materia urbanistica ha la massima responsabilità in termini di varianti alle previsioni già sancite con precedenti atti formali.
3. Quella zona ad ovest del bacino portuale è individuata come zona balneare e presenta anche un forte contenuto identitario in quanto è storicamente la spiaggia del centro storico, attigua al vecchio borgo marinario, a due passi dalla torre spagnola; luogo identitario citato anche dagli scrittori empedoclini Pirandello e Camilleri in molti dei loro scritti;

Obbligo di valutazione di alternative progettuali

 Ai sensi dell’articolo 5 del D. Lgs. 152/2006, i progetti con potenziali impatti significativi devono valutare alternative progettuali;
 Tra il 1990 e il 2012 erano operativi due impianti di dissalazione nella zona est del porto, con prelievo e scarico in mare aperto, meno impattanti e per i quali sosto stati spesi, solo per opere. le opere civile, oltre 20 milioni di euro;
 Non è dato sapere con quali motivazioni siano stati scartati quali potenziali siti da assegnare a Siciliacque per l’impianto in oggetto, sempre di competenza di codesta ADSP e pure rientranti nella medesima area portuale e, tuttavia, in una zona che ha previsione urbanistica di tipo industriale; certo è pero che per tale ubicazione ad oggi non autorizzata, perché in un sito improbabile, in quanto a confine con il centro storico e gli uffici ed alloggi della capitaneria di porto, si stanno consumando oltre 19 del 36 milioni di euro previsti per l’istallazione, sempre a Porto Empedocle, nella zona industriale ex ASI ad est del porto, dell’impianto fisso di dissalazione da 192 lt/s oltre ad una parte importante della risorsa territorio adiacente al centro urbano a vocazione turistica;

Richieste

Per le superiori osservazioni e per altre che ci si riserva di produrre, si richiede a codesta ADSP il diniego dell’istanza di concessione demaniale marittima di complessivi 3.220 mq (suddivisa in 1.500 mq di area scoperta e 1.620 mq di specchio acqueo) per la realizzazione delle opere complementari alla realizzazione dell’impianto di dissalazione provvisorio in zona adiacente alla centrale Enel e la revoca della eventuale, ove già concessa, variazione di destinazione d’uso dell’area di 4500 mq, adiacente alla centrale Enel, destinata dallo strumento urbanistico del comune di Porto Empedocle ad altre finalità diverse da quelle industriali e comunque a confine con zone residenziali ed uffici e, per gli effetti, l’immediato rilascio dell’area da parte della società occupante. In subordine, si richiede:

1.Valutazione giuridico amministrativa ed economica circa la conflittualità di questa installazione, a medio e lungo termine, con la programmazione urbanistica, non solo del comune di Porto Empedocle ma anche della stessa ADSP, nella misura in cui quest’ultima Autorità ha già inteso destinare la zona ad ovest del vecchio molo Crispi e del bacino portuale del Porto alla fruibilità turistica con la creazione dei pontili di attracco per le navi crociera e di altre infrastrutture per le quali sono previsti investimenti che verrebbero vanificati dalla presenza di un impianto industriale impattante e che sicuramente limiterebbe la fruizione del litorale adiacente al centro storico ed al porto turistico da parte di una potenziale utenza crocieristica;
2. Effettuazione della valutazione di incidenza ambientale per il SIC Punta Grande,
3. Inserimento del progetto in una valutazione ambientale integrata, considerando effetti
cumulativi;
4. Realizzazione di studi sugli impatti della salamoia sulla Posidonia oceanica e sulle correnti marine;
5. Adozione di misure di mitigazione per le tartarughe marine e i siti di ovodeposizione,
6. Adozione di tutte le misure di mitigazione acustica, supportate da adeguata progettualità;
7. Adozione di tutte le misure di mitigazione visiva, supportate da adeguata progettualità;
8. Consultazione pubblica e coinvolgimento delle comunità locali e associazioni ambientaliste;

in subordine,

si suggerisce e si raccomanda fortemente anche a codesta ADSP, in linea con il perseguimento della propria programmazione di sviluppo economico della portualità di Porto Empedocle:

 di richiedere formalmente alla società Siciliaque, con l’urgenza che il caso richiede, il cronoprogramma dettagliato con i tempi certi circa la dismissione del dissalatore mobile, con l’impegno che esso venga completamente smontato entro e non oltre il mese di giugno 2026 e che entro quella stessa data sia completato e pienamente operativo il dissalatore fisso in zona industriale ex ASI;
 di richiedere che, con la dismissione del dissalatore mobile, si proceda al recupero ambientale delle aree interessate, con il pieno ripristino della spiaggia di Marinella e del tratto di demanio pubblico occupato, restituendoli all’uso originario e alla loro vocazione turistico-balneare, in linea con la destinazione urbanistica attuale e alla programmazione di codesta ADSP.
COMITATO MARE NOSTRUM
LEGAMBIENTE AGRIGENTO – CIRCOLO RABAT
MAREAMICO DELEGAZIONE DI AGRIGENTO

Related Posts

None found