Dissalatore: Non crediamo alle promesse
26 Luglio 2025ll Comitato Mare Nostrum, dopo la conferenza stampa del 24 luglio c.a., presso il cantiere del dissalatore di Porto Empedocle e, dopo aver consegnato al Commissario per l’Emerganza Idrica Dell’Acqua, la petizione con la quale aveva chiesto e ottenuto il Consiglio Comunale Straordinario ed Aperto, rimane fermo sulle proprie posizioni e non crede alle rassicurazioni poco attendibili espresse circa la concreta volontà di ultimare il dissalatore fisso nell’area industriale Asi, ad est del porto di Porto Empedocle e ancor meno attendibile la possibilità di spostare quello mobile a Trapani. Infatti, in quella circostanza, il Commissario ha espresso anche il desiderio tardivo di voler incontrare il Comitato. Ma i componenti del Comitato Mare Nostrum specificano:
“La conferenza stampa di oggi non ha sciolto un solo dubbio anzi, non ha fatto altro che confermare le nostre preoccupazioni che sintetizziamo nei seguenti punti:
Si continua a dichiarare che è stata scelta quest’area, adiacente all’Enel, perché la centrale disponeva di un impianto di dissalazione per operazioni di revamping (riutilizzo) facendo intendere che il terreno e il mini dissalatore di proprietà dell’Enel fosse nelle loro disponibilità. Poi in sede di Conferenza di Servizi si scopre che l’area e il mini dissalatore non era nelle disponibilità del colosso privato e allora delle due una: o Enel ha i requisiti e allora l’impianto provvisorio poteva farsi in quell’area oppure l’Enel non ha mai avuto i requisiti e quindi l’impianto doveva essere istallato altrove. La realtà dei fatti ci dice che il mini dissalatore di acqua non potabile e di proprietà dell’Enel, usato per il raffreddamento degli impinti, non si usava da anni ed era stato disabilitato già nel gennaio del 2024;
Si continua a parlare d’impianto di dissalazione mobile ed emergenziale malgrado le opere realizzate sono per un impianto fisso di almeno il doppio della portata prevista di 96l/s. Quindi è altrettanto evidente che le opere realizzate non saranno utili per il revamping ad est del porto, zona industriale Asi, ma per l’impianto di dissalazione in fase di ultimazione sulla spiaggia empedoclina ad ovest;
Non è vero che i dissalatori in zona Asi siano più distanti dalla condotta di sovrambito, come dichiarato in conferenza. I vecchi dissalatori distano poche centinaia di metri dalla condotta mentre la zona Enel circa tre chilometri.
Non è vero che hanno realizzato il dissalatore in tempi record europei. Nel 1990 fu realizzato dal nulla un dissalatore fisso con fondi regionali, nella zona Asi, in meno di quattro mesi. Mancava tutto! Non c’era la presa di carico dell’acqua e di scarico della salamoia, non c’era la condotta di attraversamento, non c’erano le vasche di decantazione, non c’erano i filtri e dal 7 agosto 1990 al 4 dicembre 1990, venne realizzato tutto. Ricordiamo inoltre che non è mai stata fatta una comparazione dei costi e pertanto, si ritiene che utilizzando le stesse strutture della zona industriale, oggi, si sarebbe potuto ripetere la stessa opera con la metà del tempo e soprattutto con costi notevolmente inferiori;
Durante la conferenza stampa si è parlato di immettere l’acqua dissalata direttamente in condotta per fornire gli empedoclini. L’operazione ci preoccupa non poco! L’acqua dissalata non ha la stessa qualità dell’acqua da sorgente malgrado costi molto di più. Quindi per noi empedoclini non sarebbe un vantaggio tranne che questa non venga convogliata nei serbatoi e miscelata con quella sorgentizia. Inoltre e non per questo di minore importanza, immettere l’acqua dissalata direttamente nella rete empedoclina creerebbe un’ingerenza di Siciliacque nei confronti di Aica perché Siciliacque si occupa della rete di sovrambito. Per capirci Siciliacque si occupa della gestione delle acque che va dalle sorgenti e dalle condotte di adduzione fino ai serbatoi, mentre dai serbatoi fino ai nostri rubinetti se ne occupa Aica. Quindi anche su questo punto la Struttura Commissariale per l’Emergenza Idrica continua a mostrare forti carenze e idee molto confuse;
Tutto ciò premesso si chiede:
Che fine hanno fatto i 26 milioni di euro previsti per i Dissalatori fissi in zona industriale? Sono finiti tutti nella grande bugia del dissalatore mobile? Chi rimetterà i soldi per il dissalatore fisso nella zona industriale visto che a dicembre scade la gestione commissariale e rientrando nella gestione ordinaria finiranno tutte le attenzioni sulla vicenda? Con quali somme e quando sarà rimosso il dissalatore mobile? Il quadro economico iniziale prevedeva 900 mila euro circa per il trasferimento a Trapani. Sono andati dispersi anche quelli?
Malgrado la scarsissima comunicazione e informazione, si è cercato di far chiarezza ma non un solo progetto, una sola relazione tecnica o studio ed analisi delle acque era disponibile nei siti ufficiali. Si è provato a scaricare il materiale ma, probabilmente un mal funzionamento del portale, non ha permesso di visionare quelli che avrebbero dovuto essere degli atti pubblici ed esaminabili da tutti. Che venga reso pubblico il costo effettivo di questa operazione di occupazione militare della spiaggia con la scusa di un dissalatore provvisorio. Gli empedoclini, dopo sessant’anni di industrializzazione pesante, ormai fallita, meritano di poter programmare il proprio futuro anche e soprattutto su basi turistico/culturali puntando su progetti innovativi, cosa che non potrà mai avvenire finché la nostra spiaggia non sarà liberata da operazioni di scarsa qualità e con prospettive occupazionali a medio e lungo termine molto scarse!”
Comunicato Comitato Mare Nostrum